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Un dibattito tra giuristi e giornalisti sulla spettacolarizzazione del crimine, sui delitti, sulla crudeltà, sulla psicologia, in un’aula gremita di pubblico e studenti. Presenti: il Sostituto Procuratore della Repubblica Marco Guariello, i giornalisti Salvo Sottile e Paolo Chiariello;  i Professori Giuliano Balbi, Leonardo Abazia  e Fabrizio Amatucci; l’Avv. Raffaele Crisileo  e la Prof. ssa Vittoria Ponzetta.

Santa Maria Capua Vetere. E’ stato un vero successo di critica e pubblico, in un’aula gremitissima, l’inaugurazione della  V° Edizione del Corso di  Alta Formazione in Criminologia Forense e Criminalistica organizzato dal Formed di Caserta.

Nell’occasione, i giornalisti Paolo Chiariello, inviato di Sky e  Salvo Sottile, giornalista e scrittore, hanno parlato ai presenti di CRUEL, ultimo libro del conduttore di Quarto Grado e Linea Gialla. E’ stata una manifestazione che ha toccato momenti di grande sensibilità, colpendo direttamente al cuore gli astanti per l’attualità e la drammaticità dei delitti descritti. Ne è scaturito un convivio di alto livello tra esperti che hanno dato vita ad un  confronto sulla spettacolarizzazione  del crimine, sui delitti, sulla crudeltà e sulla  psicologia.

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Gli interventi sono stati più volte interrotti da scroscianti applausi di consenso.  Al dibattito hanno preso parte Giuliano  Balbi, Professore ordinario di diritto penale presso il Dipartimento di Giurisprudenza; Fabrizio Amatucci, Direttore del Dipartimento  di Giurisprudenza della SUN; Raffaele Crisileo, avvocato penalista, coordinatore didattico del Corso e moderatore dell’incontro; Leonardo Abazia, Presidente dell’Istituto Campano di Psicologia Giuridica e Vittoria Ponzetta, Direttrice del FORMED, Ente di Formazione, Didattica e Cultura.

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In apertura, l’Avv. Raffaele Crisileo, Direttore didattico del Corso ha presentato i lavori e, dopo aver rilevato il successo delle precedenti edizioni e l’interesse suscitato da quest’ultima,  caratterizzata da un notevole numero di iscritti,  ha illustrato le tante materie che saranno trattate,  le visite guidate e le indiscutibili qualità del corpo docente.

Ha preso quindi la parola il Prof. Amatucci che ha evidenziato l’importanza del patrocinio della Università per questa delicata branca del Dipartimento di Giurisprudenza,  che tende alla formazione degli studenti. Il Prof. Balbi, dal canto suo,  ha prima spiegato le finalità del Corso, la sua importanza ed il suo rigore. Poi, ha discusso con Sottile e Chiariello sul fatto che spesso la cronaca in tv depista le indagini con grave nocumento delle stesse.

Il giornalista Chiariello si è confrontato con il collega Sottile sulla trama del libro Cruel, affermando che  tra i personaggi vi è il nome del nonno dell’autore, che i giornalisti di cronaca nera fanno male ad innamorarsi di una sola tesi  (il movente del delitto, le prime indagini, l’assassino, per il femminicidio è sempre il marito). Salvo Sottile ha messo in luce, tra l’altro, le grandi contraddizioni dei delitti che si spettacolarizzano in tv (per il delitto di Stasi la scena del crimine è stata inquinata da un gatto lasciato all’interno della villetta, teatro dell’omicidio) con la conseguente assoluzione e condanna dell’indiziato. Che non esiste mai una sola verità (verità degli inquirenti, dell’assassino, della parte civile, dell’opinione pubblica) e che spesso l’una, cancella l’altra, tanto è vero che a Quarto Grado  ha detto Sottile – “davo la “mia” versione dei fatti”. “Spesso mi telefonavano gli avvocati delle parti,  per intervenire nelle trasmissioni (sapendo che la Procura non si sarebbe presentata), ma io non sono mai caduto nei tranelli. E’ una corsa folle,  quella del giornalismo di prima mano, spesso travisato per raggiungere  l’audience che condiziona ogni trasmissione.

E’ stata poi la volta del Prof. Abazia, che ha narrato la sua  drammatica esperienza presso l’Angiulli – la casa di correzione per minori di S. Maria C.V. e  di Nisida e di altre realtà, mettendo in risalto l’aiuto psicologico da dare al reo. Perché – si è domandato –  persone normali spesso prese da qual raptus trapassano il Rubicone della normalità? Una domanda ancora senza risposta. Spesso tutto questo è figlio del comportamento –  ha detto Abazia –  dei  genitori,  del disagio della vita di tutti i giorni,  dei freni inibitori che non funzionano, che creano psicopatici e borderline.  Ha trasmesso ai presenti le  emozioni provate al cospetto della ragazza che con un’amica uccise una suora. Ma con amarezza ha anche dovuto ammettere  che, spesso,  le famiglie allevano piccoli boss.

La chiosa finale è stata pregevolissima. Palesemente emozionata, la Prof.ssa Vittoria Ponzetta ha ricordato i suoi 30 anni di insegnamento a S. Giovanni a Teduccio (zona ad alta densità camorristica), i successi delle precedenti edizioni ed ha ringraziato tutti. Ha rimarcato la validità del Corso, ha evidenziato le tappe e le visite didattiche, il valore e l’alta preparazione dei docenti  ed il nutrito numero di allievi iscritti.

Una bella kermesse,  ricca di esponenti della Cultura e del jet-set napoletano e casertano.

Impossibile citare tutti gli autorevoli personaggi presenti.

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